Perché donare il sangue
Per il funzionamento di un moderno sistema sanitario, con elevati
standard qualitativi, il fabbisogno di sangue è stato indicato dalle
principali organizzazioni internazionali (OMS, Consiglio d’Europa) in
40.000 unità di sangue intero per ogni milione d’abitanti.
Per il funzionamento di un moderno sistema sanitario, con elevati standard qualitativi, il fabbisogno di sangue è stato indicato dalle principali organizzazioni internazionali (OMS, Consiglio d’Europa) in 40.000 unità di sangue intero per ogni milione d’abitanti.
Nel nostro paese, pertanto, sono necessarie circa 2.300.000 unità di sangue intero e 1.077.000 litri di plasma l’anno affinché siano soddisfatte le sue esigenze sanitarie.
In Italia si trasfondono mediamente ogni giorno circa 6.500 unità di globuli rossi, di cui una quota molto significativa per urgenze e situazioni di emergenza vitale.
Ogni giorno si somministrano 9.000 flaconi di albumina, 1.700 flaconi di immunoglobuline, centinaia di flaconi di fattori della coagulazione; questi prodotti rappresentano un bisogno terapeutico costante per molti pazienti e, spesso, sono un presidio salvavita.
L'impossibilità di ottenerlo tramite procedimenti chimici e il suo larghissimo impiego, rendono il sangue un presidio terapeutico prezioso non sempre disponibile: poiché l’unico modo per ottenere tale essenziale risorsa è rappresentato dalla donazione umana, è evidente che ogni persona in buone condizioni di salute dovrebbe contribuire, anche con poche donazioni all’anno, alla soluzione di questo problema.
La maggior parte di noi può donare il sangue e molti, almeno una volta nella vita, potrebbero averne bisogno.
La sicurezza delle trasfusioni e il raggiungimento dell’autosufficienza regionale e nazionale di sangue, emocomponenti e farmaci derivati, è l'obiettivo del Servizio Sanitario Nazionale e il maggior impegno delle Associazioni e Federazioni dei donatori.
La donazione da donatori volontari, periodici, responsabili, anonimi, e non retribuiti è la migliore garanzia per la qualità e la sicurezza delle terapie trasfusionali.
Per il funzionamento di un moderno sistema sanitario, con elevati
standard qualitativi, il fabbisogno di sangue è stato indicato dalle
principali organizzazioni internazionali (OMS, Consiglio d’Europa) in
40.000 unità di sangue intero per ogni milione d’abitanti.
Nel nostro paese, pertanto, sono necessarie circa 2.300.000 unità di
sangue intero e 1.077.000 litri di plasma l’anno affinché siano
soddisfatte le sue esigenze sanitarie.
In Italia si trasfondono mediamente ogni giorno circa 6.500 unità di
globuli rossi, di cui una quota molto significativa per urgenze e
situazioni di emergenza vitale.
Ogni giorno si somministrano 9.000 flaconi di albumina, 1.700 flaconi di
immunoglobuline, centinaia di flaconi di fattori della coagulazione;
questi prodotti rappresentano un bisogno terapeutico costante per molti
pazienti e, spesso, sono un presidio salvavita.
L'impossibilità di ottenerlo tramite procedimenti chimici e il suo
larghissimo impiego, rendono il sangue un presidio terapeutico prezioso
non sempre disponibile: poiché l’unico modo per ottenere tale essenziale
risorsa è rappresentato dalla donazione umana, è evidente che ogni
persona in buone condizioni di salute dovrebbe contribuire, anche con
poche donazioni all’anno, alla soluzione di questo problema.
La maggior parte di noi può donare il sangue e molti, almeno una volta nella vita, potrebbero averne bisogno.
La sicurezza delle trasfusioni e il raggiungimento dell’autosufficienza
regionale e nazionale di sangue, emocomponenti e farmaci derivati, è
l'obiettivo del Servizio Sanitario Nazionale e il maggior impegno delle
Associazioni e Federazioni dei donatori.
La donazione da donatori volontari, periodici, responsabili, anonimi, e
non retribuiti è la migliore garanzia per la qualità e la sicurezza
delle terapie trasfusionali.